XXII Congresso SIO – ‘Orientamento 5.0: verso nuovi futuri’: Riflessioni a cura di Patrizia Cupini

Patrizia Cupini, insegnante di religione cattolica, tutor per i nuovi docenti del Vicariato di Roma

L’approccio multidisciplinare degli argomenti ha consentito una visione sistemica su orientamento e inclusione evidenziando sia i contenuti valoriali delle azioni proposte nei contesti interconnessi, che l’efficacia degli interventi collettivi anzichè esclusivamente individuali. Dall’analisi dei problemi a livello micro-meso-macro sociale delineata dai relatori è emersa l’esigenza di un necessario cambiamento del sistema socio-economico non più centrato sul profitto ma sulla persona e l’ambiente, rispettoso del valore dei capitali umani e naturali. La concezione dell’orientamento delineata nei contributi degli interventi non è più prerogativa esclusiva della psicologia ma azione interdisciplinare e transdisciplinare che sollecita la condivisione di riflessioni e collaborazioni per avviare processi generativi e trasformativi. Apporto significativo del Congresso è stato riunire i saperi frazionati in una visione d’insieme che ha reso possibile condividere un orizzonte di senso ‘al passato e al possibile futuro presente’. Le voci alternatesi sul palco hanno offerto spunti di riflessione per  approfondimenti nel proprio campo di azione affinché ognuno diventi protagonista del cambiamento in un’ottica sistemica. La sfida lanciata da SIO per una nuova concezione dell’orientamento richiede l’effettiva inclusione di tutte le componenti implicate nel processo di evoluzione, presupposto che necessita la progettazione di modelli teorici in grado di supportare un futuro professionale in una visione sostenibile e inclusiva della società, basata sulla giustizia sociale e ambientale. L’invito del Congresso all’interazione interdisciplinare auspicata nella visione individuale-collettiva, sollecita approcci e strumenti in grado di coinvolgere e connettere scelte individuali e responsabilità sociale nel rispetto dei diritti delle persone, degli esseri viventi e del pianeta. Appello che trova risposta per ricchezza di collegamenti, contenuti, argomenti, azioni nell’ IRC(Insegnamento  Religione Cattolica) in grado di fornire un sostanziale contributo reciproco per lo sviluppo della ricerca di significato e senso necessari ad un autentico-orientamento per un’effettiva inclusione nel rispetto della persona e dell’ambiente. Numerosi gli stimoli accolti nell’ascolto di dati,  analisi e percezioni delle diverse realtà condivise dai relatori, docenti ed esperti in vari ambiti disciplinari e professionali. L’opportunità dell’incontro tra diverse istanze e categorie interpretative ha favorito una lettura altra dei contesti delle tante periferie esistenziali, sostenendo la collaborazione nella ricerca di itinerari alternativi per un autentico orientamento inclusivo sociale-culturale-ambientale. Riflessioni accademiche diversificate hanno aperto ‘soglie’ e richiami ai contenuti di fede, ai concetti della dottrina sociale della Chiesa e delle Encicliche “sull’uomo della modernità, sull’uomo della possibilità che è nel presente, nel possibile interpretativo”. Da qui l’esortazione condivisa a “educare al senso del possibile, abitare la possibilità e nutrire il senso del possibile e la capacità di aspirare”. Come non collegare le implicazioni significative della parabola dei talenti al “coltivare il senso del possibile” per favorire la capacità di ‘aspirare’ e scorgere nel presente i semi della “compresenza dei futuri possibili”. La sinergia tra linguaggi, competenze, interpretazioni della cultura laica e religiosa, senza forzature  o preconcetti ideologici, aiuta la comprensione del presente, restituisce anima alla sola lettura contestualizzata e per contro evita il rischio di “parlare d’amore con una lingua morta”. Il dibattito aperto – Per un orientamento dignitoso e… “disinteressato” – pone interrogativi funzionali allo sviluppo di una coscienza consapevole per una nuova cittadinanza terrestre in una visione inclusiva della società basata sulla giustizia sociale e ambientale, ricollocando al centro la persona e il contesto anziché il profitto. Intento che a pieno titolo coinvolge educatori e docenti di religione cattolica nella riflessione e nel confronto su modelli teorici, approcci e strumenti a supporto della futura progettazione professionale. Reciprocità di contributi a completamento di quello sguardo incapace di cogliere l’intero perchè ormai parcellizzato in studi di settore sempre esclusivi anziché inclusivi.