Un intervento basato sul Life design per promuovere l’inclusione, la sostenibilità e la giustizia sociale.

Isabella Valbusa e Sara Santilli 

Università di Padova

Il presente e il prossimo futuro sono caratterizzati dal cambiamento e dalla complessità e richiedono di sviluppare competenze che rendano gli studenti e le studentesse di oggi in grado di agire nei contesti professionali, al fine di promuovere il benessere proprio, altrui e del pianeta, facendo fronte a quelle che sono considerate anche le principali sfide del domani (Soresi e Nota, 2018). Per questo, è importante prendere in considerazione le nuove sfide globali e la necessità di muoversi verso un processo di sviluppo e pianificazione professionale che siano in grado di contribuire alla costruzione di contesti futuri inclusivi e sostenibili (Di Maggio et al., 2020).

In linea con ciò, l’approccio del Life design ha sottolineato l’urgenza di guidare i giovani e le giovani nella scelta di un percorso professionale soddisfacente, considerando le risorse utili che possono sostenerli, soprattutto quando si tratta di transizioni di carriera e con la complessità del mercato del lavoro attuale (Savickas et al., 2009). Per questo l’orientamento professionale dovrebbe aiutare studenti e studentesse a riflettere sul proprio futuro, considerando i problemi di giustizia sociale, l’inclusione e lo sviluppo sostenibile per promuovere il lavoro dignitoso, e dovrebbe sostenerli nel pensare a come raggiungere, entro il 2030, almeno alcuni dei 17 obiettivi che l’ONU ha proposto al mondo nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (Santilli et al., 2020).

In collaborazione con il Laboratorio LaRIOS dell’Università degli Studi di Padova, è stato messo a punto il laboratorio “CONoscere il presente per immaginare un FUturo Sostenibile e Inclusivo”, che si propone di allenare i giovani e le giovani a riflettere su un’idea complessa di lavoro inclusivo e sostenibile, uscendo da una visione prettamente individualistica e supportando la costruzione di contesti lavorativi vantaggiosi per sé, per gli altri e per l’ambiente, attraverso l’individuazione del contributo che ognuno/a può fornire per difendere i diritti del lavoro e avviare le collaborazioni necessarie per la tutela degli stessi. 

L’obiettivo dell’intervento è quello di aumentare la consapevolezza dei processi contestuali che producono e incentivano lo sfruttamento del pianeta e dell’essere umano, e del lavoratore inteso unicamente come “capitale” e “forza lavoro”.

L’intervento è stato inserito all’interno delle azioni di Alternanza Scuola e Lavoro, ha coinvolto 76 studenti e studentesse egli ultimi anni delle scuole secondarie di primo grado di un Istituto Comprensivo Statale e si è svolto in cinque incontri a cadenza settimanale di due ore ciascuno, per un totale di cinque settimane. I partecipanti sono stati suddivisi in gruppi di circa 12-13 persone e gli incontri si sono svolti online attraverso l’utilizzo della piattaforma Zoom. 

Durante il primo incontro i partecipanti vengono invitati a riflettere sul tema del lavoro e a  considerare le condizioni contestuali che lo caratterizzano, così da incrementare la percezione che l’idea di lavoro non sia il frutto di soli pensieri individuali, ma l’interazione di più elementi contestuali. Durante il secondo e il terzo incontro gli studenti e le studentesse sono invitate a riflettere sui temi della globalizzazione e del progresso tecnologico, stimolando analisi complesse di tali processi attraverso le ricadute che essi hanno sul lavoro e sui diritti del lavoratore.

Durante il quarto incontro si invitano i partecipanti a riflettere sul tema della sostenibilità sociale e dell’inclusione. Questo incontro si prefigge di portare al centro dell’attenzione l’Agenda 2030, i diritti umani e dei lavoratori e delle lavoratrici, l’idea di lavoro dignitoso e di inclusione, e il valore che questi temi possono avere per il prossimo futuro e per la vita professionale, così da stimolare una visione del mondo del lavoro sostenibile.

Durante l’ultimo incontro i partecipanti sono invitati ad  individuare sfide e minacce di cui ci si potrebbero occupare nel proprio futuro, immaginare una propria «missione possibile», una propria impresa, per migliorare la qualità di vita personale, collettiva e ambientale. L’ultimo incontro si  prefigge inoltre di approfondire la descrizione della propria «missione possibile», in termini di azioni professionali sostenibili che la persona potrebbe essere desiderosa di svolgere, e anche di imparare, e dei supporti che potrebbero essere importanti per aiutarla ad agire in tal senso nel rispetto dei diritti umani.

Per verificare l’efficacia del programma di intervento proposto, sono stati somministrati alcuni questionari al primo e all’ultimo incontro per valutare: la consapevolezza rispetto ai temi dei diritti umani, dell’inclusione e della sostenibilità; la capacità di decisione e la sicurezza nel proprio futuro; la capacità di raccogliere informazioni e, al termine dell’intervento è stato riscontrato: 

  • un aumento delle conoscenze oggettive e soggettive, cioè delle conoscenze che riguardano i temi dei diritti umani, dell’inclusione e della sostenibilità. Le prime riguardano fatti ed eventi conosciuti, mentre le seconde si riferiscono a quanto si pensa di conoscere una certa tematica. 
  • un incremento dei livelli di indignazione per le questioni che riguardano la sostenibilità, come i disastri ambientali, l’inquinamento, ecc.;
  • un aumento dell’intenzione ad agire a vantaggio dei diritti umani e dell’inclusione e per contrastare le discriminazioni. Questo elemento, in particolare, sembra portare alla messa in atto di azioni di protesta in difesa di diritti come il diritto alla salute, il diritto al lavoro, ecc.; 
  • un aumento della capacità di prendere decisioni e della sicurezza nei confronti del proprio futuro e un incremento della capacità di raccogliere informazioni relativi alle proprie scelte. Queste capacità sembrano essere correlate tra di loro, in quanto gli adolescenti che hanno mostrato maggiori capacità di prendere decisioni in seguito all’intervento, hanno anche aumentato le loro abilità di individuare le risorse e le informazioni per progettare il proprio futuro. 

In conclusione, il progetto CON-FUSI si presenta come una proposta per aiutare i giovani a riflettere sul proprio futuro, considerando i problemi di giustizia sociale, l’inclusione e lo sviluppo sostenibile per promuovere il lavoro dignitoso. L’intervento implementato ha dimostrato che è possibile realizzare interventi di orientamento e progettazione professionale in contesti scolastici, con grandi gruppi di persone, incoraggiando gli studenti e le studentesse a considerare gli elementi del contesto per pensare al proprio futuro professionale, stimolando riflessioni rispetto alle sfide che vorrebbero affrontare e sostenendoli nello sviluppo delle capacità che vorrebbero avere per raggiungere i loro obiettivi. Inoltre, i risultati di questo studio supportano le evidenze di altri studi che sottolineano come vi sia la necessità di realizzare interventi di orientamento e progettazione professionale in ottica preventiva, per realizzare contesti di vita inclusivi e sostenibili nel futuro (Santilli et al., 2019; Ginevra & Nota, 2018; Nota et al., 2016).