Riflessioni post XXII Congresso Nazionale SIO: ORIENTAMENTO 5.0: VERSO NUOVI FUTURI.

ROMA, 20-21 GENNAIO 2023

Chiara Annovazzi – Università della Valle d’Aosta e Università degli Studi di Milano Bicocca

Partecipare a un evento SIO è sempre un momento interessante, ricco, pieno e vivo di esperienze, scambi, relazioni, idee. Il Convegno SIO potrei definirlo come un luogo in cui viene generato e al tempo stesso rigenerato il senso di quello che sto e stiamo facendo. Si tratta di un movimento di spostamento perpetuo che parte dalla somma di tutte le nostre azioni e arriva alla conclusione che ciò che facciamo per il cambiamento non può essere definito una volta per tutte, ma va costantemente tutelato e co-costruito insieme. Risulta, però, sempre complesso raccontare a parole ciò che tutto questo è, è stato, ha lasciato e ha smosso. Per cui, per riuscire a esprimere tutto ciò al meglio, preferisco far ricorso a una metafora che possa anche alimentare traiettorie interpretative sconfinate. Ho scelto, quindi l’immagine dell’ACQUA CORRENTE perché partecipare a SIO – dal 2013 ad ora – è stata una sorpresa quasi inaspettata, una sorpresa che mi ha fortemente rigenerata e dato forza nel passato e continua a farlo ora, nel presente, e anche nella prospettiva e progettualità del futuro. Partecipare alle plenarie e alle diverse sessioni parallele a SIO 2023, mi ha ricordato la sensazione di quando si cammina in montagna, si ha sete e anche senza cercarla volontariamente o arrivando da altre strade – come nella mia storia arrivando non direttamente dalla psicologia dell’orientamento – si trova una cascata di acqua fresca, acqua corrente, forte, energica, che sembra non avere mai fine, proprio come le cose che mi sono state condivise e su cui continuo a lavorare. È un’acqua che si beve e dà una forte energia e fa sentire rinvigoriti e rinvigorite, così tanto da volerla condividere anche con altri. Lei – quella fonte – continua a scendere, è un’acqua che non finisce, che sposta anche i sassi, che irriga ciò che c’è intorno così come ha irrigato me, dandomi energia e forza di continuare. Questo è stato – e spero sarà – SIO, intesa sia come convegno, sia come persone che condividono obiettivi, ideali e passioni.

Maria Luisa Sbarra – Università degli Studi di Milano Bicocca

Poter partecipare – in presenza – al XXII Congresso Nazionale SIO è stata un’opportunità importante e piena di significato. Sono state giornate, per me, ricche di apprendimenti, di condivisioni e abbondanti di generosità. Sia i momenti più formali sia quelli informali sono stati un’occasione di crescita non solo professionale ma anche, e soprattutto, personale. Ascoltare e poter essere presente in occasione degli interventi e delle testimonianze delle persone che hanno preso parte al Congresso mi ha permesso di cogliere la passione, l’impegno, la fatica, la complessità e la voglia di fare sempre di più, e meglio, che accomuna e ci accomuna nel perseguire un Orientamento 5.0. Io sono una “appena arrivata” si può dire, e per questo fortemente curiosa e desiderosa di apprendere il più possibile e accrescere le mie esperienze in questo contesto; ecco, aver potuto condividere questo desiderio con altri colleghi e colleghe è ciò che ha reso tutto questo davvero prezioso – giornate e insegnamenti che custodirò con cura affinché siano una guida nei miei lavori e in quelli che spero poter essere i miei contribuiti al mondo dell’orientamento.

Riccardo Rella – Università degli Studi di Milano Bicocca

Ci siamo, anche quest’anno il Convegno annuale della Società Italiana di Orientamento è giunto al termine, e anche quest’anno l’immagine che subito salta alla mente per guidare il mio pensiero a riguardo è chiara e significativa: un faro saldo e luminoso. Il mio arrivo a Roma, così come quello delle mie colleghe, è stato accolto da una rocambolesca grandinata, con relativa corsa, app di navigazione alla mano, alla ricerca del nostro hotel. Sembrava quasi che il cielo di Roma, con la pioggia e il freddo, ci prendesse in giro e ci sfidasse, metafora di un mondo complesso e di certo non povero di difficoltà. La risposta a questa sfida, neanche a dirlo, è arrivata nei due giorni di lavori del XXII Convegno SIO. Perché troppo spesso, presi dalla nostra quotidianità, dimentichiamo di quanto abbiamo bisogno di condividere. Non un contenuto attraverso un post. Condividere storie, pensieri, riflessioni, visioni e traiettorie per il presente e il futuro. Condividere una professione, una passione, un ideale con persone i cui sguardi sono molteplici, ma la direzione è univoca: verso una società più giusta, inclusiva e sostenibile. Un augurio a tutte e tutti noi: che l’energia nata e rinnovata da questi giorni insieme ci accompagni sempre nei nostri percorsi, come persone e come professionisti e professioniste.

Daria Meneghetti – Università degli Studi di Milano Bicocca

Una famosa poesia – “Itaca” di Costantino Kavafis – inizia con le seguenti parole: “Quando ti metterai in viaggio per Itaca / devi augurarti che la strada sia lunga, / fertile in avventure e in esperienze.” e penso che questi versi possano essere un esempio di come i convegni SIO possano essere raccontati. Dal primo a cui ho partecipato fino a questo ultimo di Roma, ho avuto la sensazione di aver intrapreso un viaggio fatto di studi, esperienze e confronti. Come espressione di questo, il Convegno a Roma è stato come essere giunta in un porto mai – del tutto – visto, con mercati e caldi profumi, odori e colori che mi hanno arricchito e che ho cercato di portare a casa. È stato come vistare molte città per imparare ancora ed ancora dai sapienti, come dice la poesia. E voglio, quindi, concludere questa mia riflessione con la parte finale della poesia stessa, che sottolinea come i nostri obiettivi, il lavorare insieme e il provare a migliorare il futuro, ci possa portare oltre al cambiamento stesso, anche la ricchezza della scoperta, del viaggio e la curiosità della crescita continua. Augurando a tutti noi un buon viaggio, “Non affrettare però minimamente il viaggio, / meglio lasciarlo durare molti anni; / attraccare alfine all’isola quando sarai vecchio, / ricco di tutto ciò che avrai raccolto per strada, / senza pretendere che Itaca ti offra altri tesori. / Itaca ti ha donato il Viaggio meraviglioso. / Senza di lei tu non saresti mai partito per la tua via.”