È questa l’Inclusione che vogliamo!

A cura di Ilaria Di Maggio e Teresa M. Sgaramella
Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata, Università degli Studi di Padova

Il concetto di inclusione ha da sempre richiamato quello di contesto dal momento che le caratteristiche di quest’ultimo sembrano influenzare significativamente la qualità dell’esistenza e della stessa inclusione (Di Maggio, Soresi, & Nota, 2015; Shogren, Luckasson, & Schalock, 2015; Shogren, Wehmeyer, Schalock, & Thompson, 2016). “Pre-Occuparsi” di Inclusione oggi significa, dunque, assicurarsi che i contesti, siano in grado di garantire ad ogni persona, con le sue unicità, la partecipazione alla vita sociale e civile (Asante, 2002; Soresi, Nota & Ginevra 2015; Soresi, 2016; Shogren et al., 2016).  “Attivarsi in favore dell’inclusione è una responsabilità civile, non un ‘favore’ per i meno fortunati. La società migliorerà immediatamente nel momento in cui si onorerà questa verità”  (Asante, 2002, p. 1).
Per favorire tutto questo “le Istituzioni non possono non onorare questa verità” (Soresi, 2016).  Il sostegno, scritto o verbale, in contesti congressuali o formativi può di fatto, da un lato, contribuire a incrementare sogni, speranze e opportunità di partecipazione, in particolare di quegli individui che per svariate ragioni possono sembrare più vulnerabili di altri; dall’altro, contribuisce a modificare i contesti al fine di aumentare i livelli di inclusione di tutti gli individui siano essi con o senza vulnerabilità.  La scuola al riguardo è il contesto formativo per eccellenza.
L’inclusione richiede di non negare a nessuno l’insegnamento e le occasioni necessarie al suo apprendimento, di sostenere risorse, azioni e atteggiamenti in grado di arricchire le menti di tutti, di dare fiato alle speranze, alle aspirazioni, ai sogni, abbattendo barriere, pregiudizi, che rischiano di far sprofondare le persone nella voragine delle piccolezze umane e di farle annaspare nell’egoismo.
Azioni educative  efficaci sull’inclusione sono quelle in cui si lavora per:
– sviluppare consapevolezza sviluppare consapevolezza delle proprie idee, della propria formazione, dell’influenza che il proprio  bagaglio culturale può comportare;
– creare un ambiente inclusivo, all’insegna sia di una condivisione degli obiettivi rispetto alla partecipazione e all’inclusione, a quello che ci si aspetta che accada in classe, al modo in cui gli studenti interagiscono tra di loro, sia alla condivisione delle regole di interazione;
– aprirsi alle idee delle altre persone nel contesto e condividere le proprie esperienze contribuendo così sia ad una crescita dal punto di vista didattico che all’apertura verso prospettive, esperienze e letture della realtà diverse;
– impegnarsi per un equo accesso all’educazione e ai supporti, sviluppando conoscenze su diritti ma anche sui supporti presenti nella scuola e nelle altre agenzie del territorio a favore di chi incontra difficoltà (Flecha, 2014; Sgaramella, 2015).
Come diceva Nelson Mandela “Education is the most powerful word which you can use to change the world”.
È proprio con tale consapevolezza che il Centro di Ateneo per la Disabilità e l’Inclusione, insieme al Laboratorio La.R.I.O.S. dell’Università di Padova e alla SIO hanno indetto nell’ambito dell’International Conference un Concorso per le scuole in cui scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, si sono confrontate con il tema dell’inclusione.
Il concorso nasce con il convincimento che possa costituire un’occasione per diffondere e condividere tra professionisti e studiosi nazionali e internazionali e  i protagonisti del mondo della scuola, l’idea che l’inclusione nei contesti scolastici e formativi richiede impegno e responsabilità, a vario titolo, per varie persone: per “tutto il villaggio” come dice il proverbio africano, per la dirigenza della scuola,  per i suoi insegnanti e i genitori,  per gli studenti e gli operatori sociali ed economici ma anche per politici, studiosi e amministratori. Tutto questo perché l’inclusione non si raggiunge una volta per tutte, necessita di attenzioni continue, di monitoraggi e verifiche sistematiche, di  condivisioni di responsabilità, di reciprocità, di curiosità ed inventività, di adattamenti ed innovazioni… e di tanto altro ancora…
Questo invito a riflettere, a pensare e ripensare, ad investire impegno e risorse e tanta creatività  per incrementare a piccoli passi l’inclusione,  è stato accolto con entusiasmo da molte scuole italiane. Circa un centinaio di scuole di diverso ordine e grado sparse nell’intero territorio nazionale hanno collaborato. Alla Segreteria Organizzativa del Concorso sono arrivati più di duecento  elaborati: video, libri, poesie, cartelloni, puzzle, foto, volantini, diari, disegni, copioni teatrali, lavori di artigianato, giornalini, fumetti, temi, cartoline, box, magliette tematiche.
I numeri resi disponibili dalla Segreteria Organizzativa del Concorso, a pochi giorni dallo scadere del bando, mettono in evidenza una partecipazione notevole, creativa ed entusiasta. Le Scuole Secondarie di Secondo Grado ne sono i capofila, con più di 65 elaborati in gara!
Nel corso di queste ultime settimane si è aperta la fase di istruttoria: un gruppo di esperti in materia di inclusione scolastica è già al lavoro. La documentazione raccolta in questa fase e gli elaborati in gara verranno sottoposti al vaglio della giuria composta da esperti nazionali e internazionali. Le scuole chiamate a salire sul palco dell’Aula Magna e dell’Orto Botanico dell’Università di Padova, potranno essere molteplici… ma il verdetto della giuria verrà reso pubblico solo il 7 Ottobre 2017 in occasione della giornata mondiale del lavoro dignitoso e della chiusura dell’International Conference.
Per maggiori informazioni sul bando di concorso cliccare qui: http://larios.psy.unipd.it/it/?page_id=1874).

Bibliografia di riferimento
Asante, S. (2002). What is inclusion? Toronto: Inclusion Press.
Di Maggio, I., Soresi, S., & Nota, L. (2015). Verso un’inclusione di qualità ‘senza se e senza ma’. In L. Nota, M. C. Ginevra & S. Soresi (Eds.), L’inclusione scolastica nel 21° secolo. Programmi per favorirla e sostenerla (pp. 35-62). Padova: Cleup.
Nota, L., Ginevra, M. C., & Soresi, S. (2015), L’inclusione scolastica nel 21° secolo. Programmi per favorirla e sostenerla. Padova: Cleup.
Shogren, K. A., Luckasson, R., & Schalock, R. L. (2014). The definition of “context” and its application in the field of intellectual disability. Journal of Policy and practice in Intellectual Disabilities, 11(2), 109-116.
Shogren, K. A., Luckasson, R., & Schalock, R. L. (2015). Using context as an integrative framework to align policy goals, supports, and outcomes in intellectual disability. Intellectual and developmental disabilities, 53(5), 367-376.
Shogren, K. A., Wehmeyer, M. L., Schalock, R. L., & Thompson, J. R. (2016). Reframing Educational Supports for Students with Intellectual Disability through Strengths-Based Approaches. In M. L Wehmeyer & K. A. Shogren (Eds.), Handbook of Research-Based Practices for Educating Students with Intellectual Disability (pp. 17-30). New York: Routledge.
Soresi, S. (2016). Psicologia della disabilità. Bologna: Il Mulino.
World Health Organization (2001). The World Health Report 2001: Mental health: new understanding, new hope. Geneva: World Health Organization.