Modelli e programmi di vocational guidance in epoche di crisi

A cura di Cristina Ginevra

 

La crisi economico-sociale che in questi ultimi anni ha interessato i paesi occidentali ha comportato la messa in crisi del lavoro anche di coloro che, a livello di ricerca e di applicazione, sono interessati ad occuparsi di come aiutare le persone a trovare un’occupazione, a sceglierla e a progettarla in modo che risulti sufficientemente “dignitosa” e soddisfacente. I grandi numeri che interessano la disoccupazione, il precariato, il lavoro illegale, i tassi di povertà, la non democratica distribuzione della ricchezza, oltre a costituire un’aperta denuncia dei fallimenti delle nostre politiche economiche e sociali e dell’incapacità protettiva dei nostri sistemi di welfare, indicano che non possiamo più continuare a ragionare e discutere come facevamo anni fa quando credevamo che le persone e i contesti fossero sufficientemente stabili e in una certa qual misura “misurabili” e prevedibili, che gli sviluppi e le evoluzioni avessero andamenti tutto sommato anticipabili e lineari; che esistessero per tutti ampie possibilità di scelta e che il futuro sarebbe stato per le generazioni a venire migliore del passato, con la possibilità di accontentare tutti, studenti e agenzie scolastiche, lavoratori e datori di lavoro, cittadini e stati, persone e imprese.

Affinché l’orientamento e il vocational guidance assolvano  pienamente i loro compiti sono, a nostro avviso, necessarie azioni coraggiose da parte da parte di coloro che li studiano e li praticano e collaborazioni per sperimentare anche modelli sociali innovativi attenti al bene di tutti e ancorati a virtù civiche che considerano di fatto la sostenibilità, la biodiversità, l’eterogeneità e l’unicità alla stregua di valori imprescindibili.

Nell’International conference ampio spazio è previsto per la discussione del tema del vocational guidance in epoche di crisi …

nei simposi italiani:

“Progetti e interventi di orientamento” (coordina Santo Romano, Regione del Veneto)

“Il futuro dell’orientamento universitario: progetti, ricerche, interventi” (coordina Elisabetta Camussi, Università di Milano-Bicocca);

“Dalla scuola superiore, all’università, al lavoro” (Massimo Oliveri, Università di Catania);

“Azioni di orientamento tra passato e futuro” (Salvatore Soresi, Università di Padova)

“Progettazione professionale con studenti universitari” (Patrizia Patrizi, Università di Sassari);

“Le specificità dei percorsi di orientamento per migranti” (Diego Boerchi, Università Cattolica di Milano); e

“Risorse positive dei lavoratori” (Giorgio Sangiorgi, Università di Cagliari)

…nei simposi internazionali:

“From one to many, constructing a career future in challenging times”, coordinato da Hazel Reid della Canterbury Christ Church University;

“Career development and positive youth development”, coordinato da Scott V.H. Solberg della Boston University;

“Career guidance across the Mediterranean: intersections between the global and the local in a regional perspective”, coordinato da Ronald G. Sultana della University of Malta;

“New construct in the risk society: risk intelligence, hope and spirituality well-being”, coordinato da Santo Di Nuovo e Paola Magnano dell’Università di Catania e Kore di Enna;

“Career interventions with adolescents” coordinato da Jérôme Rossier dell’University of Lausanne;

“Career development for immigrant and refugee youth around the world” coordinato da Hanako Suzuki della Ritsumeikan University;

“Career supports for university students” coordinato da Natalia Lukianova della Tomsk Polytechnic University;

“Academic training for career practitioners” coordinato da Roberta Piazza e Peter Weber rispettivamente dell’Università di Catania e Hdba Mannheim;

“Employability: theoretical, empirical, and pragmatics responses” coordinato da Peter McIlveen dell’University of Southern Queensland;

“Innovation in the training of career advisors” coordinato da Monika Petermandl della Danube University Krems;

“Career services: projects and experiences” coordinato da Lawrence H. Gerstein della Ball State University;

“Strategies for translating evidence-based career development strategies into quality implementation of programs and services” coordinato da Scott V.H. Solberg della Boston University;

“Evolving CGC to hybrid service in societies of the world of new technologies” coordinato da Czeslaw Noworol della Jagiellonian University.

…. Ampio spazio sarà dedicato al  lavoro dignitoso:

“Decent work e qualità del lavoro: percorsi di analisi ed evidenze” coordinato da Giorgio Gosetti dell’Università di Verona;

“Migliorare la qualità del lavoro nelle comunità educative: una ricerca interdisciplinare” coordinato da Patrizio Paoletti della Fondazione Paoletti;

“Lavoro dignitoso, inclusione e innovazione: un modello per l’incontro tra scuola e lavoro” coordinato da Tiziana Faitini dell’Università di Trento; e

“Wo/men at (decent) work: ricerche ed interventi per promuovere contesti professionali inclusivi delle differenze tra i generi” coordinato da Elisabetta Camussi dell’Università di Milano-Bicocca.

E ancora…

“Resources and decent work in adults” (Steven Brown, Loyola University Chicago)

“Is it decent to allow adolescents to work?” (Rachel G. Cinamon, Tel Aviv University)

“Work conditions, career counseling and decent work” (Marcelo A. Ribeiro, University of São Paulo)

“From relationship to work to decent work: conceptualizing and assessing relationships to working”; (Jonas Masdonati, University of Lausanne, e Jaques Pouyaud, University of Bordeaux)

Life and career designing interventions for equality sustainable development and decent work” (Valerie Cohen-Scali,Conservatoire National des Arts et Métiers  e Jacques Pouyaud, University of Bordeaux)