a cura del Team Orientamento del Centro Servizi MeTe di Tione di Trento
Nell’aiutare le persone nella costruzione del proprio futuro, partendo da una lettura consapevole del proprio presente, e nell’individuare strategie e strade alternative per poter ipotizzare ‘possibili futuri’, gli orientatori devono assumersi nuove responsabilità e affrontare questo compito con un nuovo punto di vista e un innovato approccio professionale. La grande sfida comporta l’abbandono della ricerca del giusto abbinamento persona-formazione-lavoro, il cosiddetto matching, al fine di prediligere invece un approccio che valorizzi la dimensione dell’unicità degli individui, con punti di forza e di debolezza, con fragilità e con risorse, potenziando i significati personali, la connessione tra i contesti di vita, il concetto che la persona sviluppa di sé e i valori attribuiti al mondo in cui vive.
Con l’implementazione di questo nuovo approccio anche le pratiche di orientamento devono cambiare, trovare nuove chiavi di interpretazione del mondo circostante, nuovi modi per supportare i singoli, ma anche attivare strategie su larga scala al fine di lavorare su più livelli (dal Micro al Macro). L’orientatore/orientatrice non può permettersi di essere ‘impreparato/a’ nei confronti di ciò che sta accadendo nel mondo: occorre consapevolezza, occorre non banalizzare e non trasferire sugli individui che chiedono supporto la propria visione globale della realtà. Compito invece del professionista è quello di far lavorare sul concetto di sé, avere una maggiore consapevolezza dei fattori situazionali e del contesto, stimolare il pensiero relativo allo sviluppo dell’identità professionale, promuovere il fatto che chi chiede l’accompagnamento dell’orientatore deve assumere un ruolo attivo nel processo (agency), deve avere il diritto di esprimere la propria identità, per riuscire ad individuare le proprie risorse al fine di superare gli ostacoli (autoefficacia) dati dalla società in cui viviamo. Avere il Diritto di potersi costruire un Progetto di Vita.
Partendo dal presupposto che il futuro non è prevedibile, chi si occupa di orientamento deve fornire alle persone strumenti validi per muoversi nell’incertezza e indeterminatezza, figli del nostro tempo e del nostro mondo. Occorre in prima battuta essere consapevoli delle dinamiche ‘liquide’ della nostra società: le transizioni frequenti, le nuove modalità di contrattazione tra datore di lavoro e lavoratore, i rapidi cambiamenti delle tecnologie e delle attività occupazionali, il dover trovare strategie per conciliare lavoro, famiglia e tempo libero, il fronteggiare la frequente necessità di rioccupazione di chi ha un lavoro temporaneo, part-time, autonomo, di collaborazione, a progetto. Avere uno sguardo consapevole della realtà significa anche accompagnare le persone a far emergere il loro valore unico e singolo, ad accompagnarle in percorsi di scoperta di sé, crescita personale e professionale, rinascita, rinserimento. L’orientamento diventa quindi un processo complesso, un percorso che accompagna l’individuo lungo tutto il corso di vita e ne segue lo sviluppo, non si limita al problema di affrontare una scelta scolastica o professionale. L’attivazione non è ad hoc, bensì un continuum, che perdura tutta la vita (orientamento lifelong).
Questi e molti altri temi e sfumature sono state trattate al XXI Convegno Nazionale della SIO, che si è svolto presso l’Università di Padova il 14 gennaio 2022. Un’occasione di scambio, crescita di pensiero, sviluppo di consapevolezze e approcci tra professionisti di svariati settori e ambiti di studio, ricerca e lavoro, per cercare di comprendere, porsi domande nei confronti del mondo e della sua complessità.
In tale contesto, così generativo ed arricchente, anche l’Equipe multidisciplinare del Centro Servizi MeTe di Tione di Trento ha portato un contributo relativo al percorso che viene proposto all’interno della Scuola Secondaria di Primo Grado agli alunni (FACCIO IL TIFO PER ME) ed in parallelo ai loro docenti e genitori (FACCIO IL TIFO PER TE).
Il Centro Servizi MeTe (www.conmetepuoi.it) è uno dei molteplici ambiti della Cooperativa Sociale Incontra; nato nel 2014 allo scopo di offrire risposte qualificate e innovative ai singoli e alle famiglie, opera attraverso un’equipe multiprofessionale e in sinergia con gli Enti e le Istituzioni del Territorio in diversi settori educativi, psicologici, professionali. Negli anni le occasioni di collaborazione con Scuole ed Istituzioni educative e formative sono state numerose: sono stati attivati infatti progetti ed interventi in una ventina di scuole di ogni ordine e grado. Per quanto riguarda nello specifico il tema dell’orientamento la Cooperativa ha un’esperienza ventennale che è maturata nel tempo e che nel 2021 ha consentito di incontrare: gli alunni di 40 classi di diversi Istituti Comprensivi, circa 300 studenti delle Scuole Superiori, circa 400 genitori ed infine una cinquantina di docenti. Lo sviluppo costante del pensiero e della progettualità nell’ambito dell’orientamento avviene attraverso il contributo delle diverse professionalità. Tale approccio multifocale che ne deriva consente di strutturare proposte innovative ed originali, partendo inesorabilmente da riferimenti scientifici e coordinate di senso collegate strettamente al Life Design, alle riflessioni e approfondimenti di M. L. Savickas in merito alla Career Adaptability e agli studi di ricerca della SIO e del Laboratorio Larios.
Gli 8 moduli di due ore ciascuno che costituiscono il percorso con gli alunni e i 3 moduli di due ore ciascuno del percorso per genitori e docenti sono stati sperimentati nello scorso biennio scolastico (2019-20 e 2020-21) in circa 30 classi di sei Istituti Comprensivi trentini.
La metafora dello sport, sottratta dalla logica della competizione che classifica le persone e le scelte in vincenti e perdenti e potenziata nell’accezione di allenarsi e individuare traguardi e strategie per raggiungerli, è stata impiegata per veicolare i contenuti e ha consentito di rendere le attività comprensibili per tutti i partecipanti (anche grazie alle personalizzazioni realizzate grazie al confronto con gli assistenti educatori e gli insegnanti di sostegno dei diversi Istituti per rendere accessibili i percorsi e i materiali) e pertanto inclusiva. Le metodologie adottate hanno promosso una visione sociale e sostenibile dell’orientamento (come dimensione collettiva e non solo individuale) e hanno indotto le ragazze ed i ragazzi ad interrogarsi sul contributo unico ed originale che possono dare ai temi della sostenibilità economica, ecologica e sociale rappresentata dai 17 Obiettivi del Millennio. La vita non è una gara contro gli altri, infatti ciò che conta è che tutti siamo e gareggiamo all’interno di un Campionato più grande, costituito dall’operato non del singolo, ma della Comunità Mondiale.
Il metodo che si privilegia è quello del ‘laboratorio’, del confronto tra pari, dell’ascolto attivo; nello specifico il nostro approccio si caratterizza per:
- una volontà di co-costruire insieme i concetti con il contributo e le riflessioni di tutti
- esercitazioni per incentivare la riflessione e la conoscenza di sé (focus personale, dato dalla nostra unicità)
- confronto all’interno del gruppo (interazione ed allenamento all’ascolto dell’altro)
- attenzione ai diversi stili di apprendimento (utilizzo di mediatori didattici/orientativi di tipologie diverse; video, mappa di sintesi, narrazione, tappe ricorsive in un modello riconoscibile)
- coinvolgimento degli adulti di riferimento in una logica cor-responsabilità orientativa
- sintesi finale ed autovalutazione
Come si fa a vivere nell’incertezza? Come possiamo pensare al futuro, quando il presente ci pone davanti ostacoli e situazioni difficili da affrontare? Quali obiettivi posso pormi nella mia vita? Quale contributo voglio dare al mondo? Questi sono i quesiti che scaturiscono nei ragazzi che si incontrano nelle aule ed emergono dai loro post-it che scrivo al termine di ogni incontro. Partendo proprio da queste domande e dall’affermazione “Se io non ci sono, gli altri non sono tutto”, ci si pone come obiettivo quello di interrogarsi sul mondo, facendo un focus su di sé e sulla capacità di poter lasciare una traccia. Cosa serve allora per affrontare tutto ciò? Il desiderio, le aspirazioni, la speranza, il coraggio di porsi obiettivi ambiziosi, scelte non scontate, avere grandi sogni! Gli obiettivi del percorso possono essere racchiusi in tre punti focali: (1) individuare le risorse da mettere in gioco per affrontare con fiducia ed ottimismo le fasi di transizione; (2) riconoscere nel gruppo e nella dimensione della collaborazione alleati efficaci per affrontare con soddisfazione le sfide della quotidianità; (3) confrontare le aspirazioni personali con le grandi sfide dell’umanità (Agenda 2030) per definire gli obiettivi da perseguire nel proprio futuro scolastico e professionale.
Anche gli incontri proposti ai docenti e ai genitori hanno raggiunto un buon livello di apprezzamento e hanno consentito di prendere consapevolezza dell’importanza del loro ruolo nei processi orientativi dei ragazzi e delle ragazze e delle attenzioni da mettere in atto in una logica di affiancamento e non di delega o di sostituzione. Spesso con i genitori e gli insegnanti ci si focalizza sulla sfera emotiva che contraddistingue questo periodo: paure, incertezze per il futuro, difficoltà nell’accompagnare con consigli proficui e non oppressivi i ragazzi in un mondo complesso, ma anche darsi l’opportunità di provare ad usare risorse, strumenti e intraprendere strade da percorrere ‘insieme’, ragionamenti e riflessioni da costruire in un’ottica inclusiva di ascolto e attenzione per l’altro.
In un frangente così complesso come quello che stiamo vivendo, la nostra mission è trasmettere un semplice concetto ovvero quello che “Tutti giochiamo in una squadra!”: questo i ragazzi devono comprendere… il loro contributo per questa compagine chiamata ‘Mondo’ è fondamentale e noi tutti facciamo il tifo per loro!