Una Carta-Memorandum per l’Orientamento e il Career Counselling

Una  carta-memorandum a supporto dell’orientamento e del career counselling
a cura della Società Italiana per l’Orientamento (SIO) e del La.R.I.O.S. (Laboratorio di Ricerca e Intervento per l’Orientamento alle Scelte, Università degli Studi di Padova)

Tratto da Nota L. & Soresi S. (2019). Il contributo dell’Orientamento e del Couselling all’Agenda 2030. Cleup

Preambolo
Questa Carta-Memorandum si rivolge a tutti e tutte coloro che desiderano sostenere la dignità scientifica e la rilevanza sociale della ricerca, dei servizi e delle professionalità coinvolte nell’orientamento, nella progettazione professionale e nell’inclusione lavorativa. Questa Carta-Memorandum si rivolge anche e in particolare ai responsabili dell’organizzazione e della gestione dei servizi di orientamento e di supporto alla ricerca attiva del lavoro, ai pubblici amministratori e alle organizzazioni del lavoro affinché riflettano a proposito degli interventi che al riguardo potrebbero e dovrebbero essere realizzati.
Questa Carta-Memorandum, nell’accogliere le raccomandazioni di molti studiosi, studiose, professionisti e professioniste, agenzie ed organizzazioni nazionali ed internazionali, si propone:
a) di stimolare l’abbandono di visioni superficiali ed obsolete dell’orientamento che lo riducono semplicemente ad una questione di adattamento delle persone alle richieste ed aspettative del mondo della formazione e del lavoro;
b) di promuovere il superamento di modelli di orientamento e di ricerca attiva del lavoro massicciamente centrati sulla ricerca di profili psicoattitudinali e di bilanci di competenze letti quasi esclusivamente in termini di risorse e di capitali individuali, dimenticandone l’origine e la natura marcatamente ambientale e contestuale;
c) di stimolare ad occuparsi maggiormente, e con interventi precoci di tipo preventivo, della rimozione delle barriere e degli ostacoli alla realizzazione professionale di un numero sempre più elevato di persone riducendo le probabilità che si trovino coinvolti in esperienze di lavoro illegale, poco dignitoso e marcatamente insicuro e precario;
d) di favorire la scelta di modelli e di pratiche di orientamento, di career counselling e di supporto alla progettazione e all’inclusione lavorativa marcatamente interattive e contestuali per riuscire ad evidenziare, accanto alle aspettative e agli interessi individuali, anche i cambiamenti che i contesti formativi e lavorativi dovrebbero apportare per diventare socialmente più rilevanti, sicuri ed inclusivi;
e) di incoraggiare e stimolare tutti e tutte coloro che hanno la responsabilità di avviare le politiche della formazione e del lavoro ad occuparsi maggiormente di quelle persone che, in ragione delle loro condizioni (presenza di menomazioni e disabilità, ristrettezze economiche, appartenenza a gruppi minoritari, ecc.) si trovano a considerare una gamma molto ristretta di opportunità ed opzioni decisionali e a rappresentarsi lo studio, il lavoro, il successo, la partecipazione, la competizione sociale e la stessa qualità della vita, in modo meno soddisfacente di coloro che appartengono ai gruppi maggioritari e dominanti.

Gli estensori di questa Carta-Memorandum invitano gli studiosi, le studiose, i professionisti e le professioniste interessati alle tematiche della formazione e del lavoro a considerarsi degli ‘agenti di cambiamento’ che non si accontentano di produrre profili psicoattitudinali, bilanci di competenze e previsioni di impiegabilità delle persone, e a sentirsi deontologicamente impegnati nell’indicare, anche, le cause e le responsabilità contestuali dei disagi che molte persone sperimentano e nel denunciare l’eventuale presenza di condizioni formative e lavorative poco inclusive e poco dignitose.

Prima sezione. La rilevanza scientifica e sociale dell’orientamento e del career counselling e dei servizi di supporto all’inclusione lavorativa
Gli estensori di questa Carta-Memorandum invitano gli studiosi, le studiose, i professionisti e le professioniste dell’orientamento e del career counselling:
1.1. ad ancorare le proprie riflessioni e a promuovere con i propri interventi quei modelli teorici e quelle pratiche che associano al rigore scientifico anche una visione del futuro e dello sviluppo in termini di sostenibilità, equità ed inclusione;
1.2. a porre al centro dei propri modelli teorici, delle analisi e delle pratiche che utilizzano il benessere delle persone e la qualità dei loro contesti di vita;
1.3. a suggerire di interpretare le necessità, le aspettative e le aspirazioni individuali considerandone anche le determinanti contestuali e gli impatti sociali;
1.4. a ricorrere, nel leggere i problemi della formazione, del lavoro e dell’inclusione, a modelli interpretativi complessi inter e multi disciplinari evitando semplicistiche e riduttive letture ed interpretazioni di tipo economico-finanziario e psicologico-sociale;
1.5. ad utilizzare i profili, le classificazioni, le valutazioni e gli indici di probabilità di corrispondenza delle persone alle aspettative e ai desideri dei contesti, solo dopo averne ricevuto un esplicito consenso e solo in funzione del loro benessere;
1.6. a tentare di influenzare anche le politiche locali, regionali o statali in materia di scelta e di progettazione professionale;
1.7. a massimizzare gli interventi preventivi e precoci in favore soprattutto dei membri della comunità con maggiori vulnerabilità;
1.8. ad operare per l’individuazione e l’abbattimento di tutte le barriere che potrebbero ridurre la partecipazione di tutte le persone alla vita formativa, lavorativa e sociale;
1.9. a privilegiare, a proposito dell’analisi e dello sviluppo delle competenze, interventi preventivi e formativi e di ridurre quelli meramente diagnostici e valutativi;
1.10. ad agire in favore della reputazione sociale dei servizi di orientamento e di supporto all’inclusione lavorativa;
1.11. ad operare in rete con altre agenzie, servizi e professionisti interessati allo sviluppo sostenibile e al benessere delle persone, anche con forme di attivismo sociale;
1.12. a svolgere anche un ruolo di advocacy all’interno dei servizi di transizione dalla scuola al lavoro e di supporto all’inclusione e alla riqualificazione lavorativa.

Seconda sezione. Formazione, competenze e qualità dei servizi di orientamento, di career counselling e di supporto all’inclusione lavorativa
Gli estensori di questa Carta-Memorandum ritengono che le problematiche associate alla scelta, alla progettazione e all’inclusione lavorativa interessano fenomeni particolarmente complessi che richiedono conoscenze e competenze provenienti da ambiti e settori disciplinari diversi per riuscire efficacemente a coinvolgere e mobilitare persone, contesti, istituzioni e circostanze.
Per quanto sopra gli estensori di questa Carta-Memorandum ritengono che gli operatori e le operatrici di orientamento, di career counselling e di inclusione lavorativa debbono poter esibire le competenze professionali necessarie per:
1.1. perseguire, con i propri interventi, obiettivi di incremento del benessere e della soddisfazione di persone e contesti;
1.2. realizzare le sessioni di lavoro proprie del career counselling, della career education, della career intervention, che comportano anche il ricorso a procedure e strumenti di assessment qualitativo e quantitativo, sofisticate tecniche del colloquio e dell’intervista;
1.3. erogare aiuti e supporti di tipo psicosociale e psicopedagogico in favore, anche, di persone e gruppi con svantaggi e a rischio di discriminazione ed emarginazione;
1.4. programmare e implementare relazioni significative e collaborative con istituzioni, agenzie, servizi ed imprese, ecc., e condurre gruppi di discussione e di approfondimento, focus group, di advocacy, ecc.;
1.5. mobilitare processi complessi come quelli interpersonali, culturali, sociali, ambientali, economici e politico-istituzionali e l’agenticità necessaria per proporre, stimolare, mobilitare e produrre dinamiche di cambiamento;
1.6. realizzare anche interventi a distanza, tecnologicamente supportati, per rispondere ai bisogni di orientamento e di inclusione lavorativa di persone che per svariate ragioni (distanza, disabilità, marginalizzazione, ecc.) non hanno la possibilità o non gradiscono accedere ai servizi in prima persona.

Gli estensori di questa Carta-Memorandum, inoltre, ritengono che gli operatori e le operatrici di orientamento, di career counselling e di inclusione lavorativa debbono:
1.7. aver beneficiato di una formazione universitaria di base ed una successiva specializzazione multidisciplinare in grado di abilitarli a svolgere attività di raccolta, processazione ed utilizzazione di dati ed informazioni relative alle realtà formative e socio-economiche e ai loro trend di evoluzione e cambiamento;
1.8. giovarsi di una formazione che, oltre a riguardare i modelli e le tecniche di orientamento e di career counselling utilizzabili lungo l’intero arco della vita delle persone nella consulenza individuale, di piccolo e grande gruppo, dovrà riferirsi anche all’analisi delle barriere, degli stereotipi, delle discriminazioni presenti nei contesti formativi, lavorativi e sociali, all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) funzionali all’incremento dell’efficacia dei metodi e delle tecniche di trasmissione, ricezione ed elaborazione di dati ed informazioni;
1.9. agire affinché i servizi di orientamento e di career counselling utilizzino sistematici monitoraggi della qualità degli interventi che vengono posti in essere e prevedano attività di certificazione delle competenze, formazione ed aggiornamento ricorrente per i propri operatori ed operatrici;
1.10. operare affinché i servizi di orientamento e di career counselling, per essere rilevanti da un punto di vista sociale, siano anche in grado di realizzare programmi precoci di tipo educativo e preventivo collaborando con le istituzioni e le agenzie interessate all’educazione e al lavoro.

Terza sezione. La valutazione dell’efficacia dei programmi e degli interventi di orientamento, di career counselling e di supporto alla progettazione e all’inclusione lavorativa
Gli estensori di questa Carta-Memorandum ritengono che i programmi e i servizi di orientamento, di career counselling e di supporto alla progettazione e all’inclusione lavorativa, per essere di qualità e mantenersi a livelli soddisfacenti di efficacia, debbono ricorrere sistematicamente ad operazioni di monitoraggio, di valutazione e di verifica. A tal fine gli estensori di questa Carta-Memorandum raccomandano:
1.1. il ricorso a procedure qualitative e quantitative in grado di evidenziare gli effetti dell’orientamento sui processi di scelta e di progettazione professionale di persone e gruppi (capacità di esplorare e conoscere contesti formativi e lavorativi, capacità di affrontare e -risolvere situazioni difficili, capacità di perseguire obiettivi ed aspirazioni di sviluppo equo, inclusivo e sostenibile, ecc.);
1.2. l’incremento dell’autodeterminazione di persone e gruppi e del loro desiderio di partecipazione attiva alla vita comunitaria;
1.3. la visibilità e l’accessibilità dei servizi di orientamento, di career counselling e di supporto alla progettazione e all’inclusione lavorativa;
1.4. la promozione delle pari opportunità nei contesti formativi e lavorativi e la riduzione di ogni forma di discriminazione, di lavoro poco dignitoso, di sottoccupazione e precarietà;
1.5. la capacità di fare rete tra istituzioni ricoprendo anche un ruolo sociale di influenzamento degli indirizzi amministrativi e politici.

Le operazioni di valutazione e di verifica dell’efficacia dei programmi e dei servizi di orientamento, di career counselling e di supporto all’inclusione lavorativa, dovranno riguardare anche:
1.6. l’efficacia delle azioni di advocacy a vantaggio, soprattutto, delle persone con maggiori vulnerabilità, per l’eliminazione di ogni forma di emarginazione, discriminazione ed ingiustizia;
1.7. l’efficacia degli interventi a distanza, adeguatamente supportati da un punto di vista tecnologico, per rispondere ai bisogni di orientamento e inclusione lavorativa anche di quelle persone che per varie ragioni (distanza, disabilità, marginalizzazione, ecc.) non hanno la possibilità o non gradiscono accedere ai servizi in prima persona;
1.8. la capacità di utilizzare strumenti e programmi dotati di effettiva validità ecologica in grado di indicare anche come motivare coloro che manifestano demotivazione, come incrementare l’autoefficacia e l’empowerment, come facilitare il perseguimento delle proprie aspirazioni nell’ambito di processi di sviluppo personale e professionale dei cittadini e come influenzare le politiche della formazione e del lavoro;
1.9. il ridimensionamento del gap che potrebbe sussistere tra il mondo della ricerca e quello dell’applicazione superando contrapposizioni e fraintendimenti reciproci;
1.10. il rispetto di un preciso codice deontologico e l’adeguatezza della comunicazione utilizzata, senza forme di pubblicità ingannevole, per la promozione di finalità, programmi ed eventi.