L’orientamento scolastico-professionale per gli alunni con disabilità. Buone pratiche all’interno della scuola secondaria di I grado

A cura di Andrea Zammitti, Teresa Taibi, Paola Magnano, Donatella Busà, Alessandra Seminara

La scelta del percorso scolastico-professionale da intraprendere dopo la scuola secondaria di primo grado è il frutto di fattori interni ed esterni al soggetto che rendono il processo decisionale piuttosto complesso; se ciò risulta vero per tutti gli adolescenti, lo è ancor di più per coloro che presentano una o più disabilità. Se, da un lato, alcune forme di stigmatizzazione possono alimentare un disinvestimento nei processi educativi di coloro che ne hanno maggiormente bisogno (Soresi & Nota, 2011), dall’altro, le ricerche hanno dimostrato che percepirsi come “diverso” può inibire l’impegno scolastico (Atkinson, 1973). La tendenza opposta, invece, sarebbe quella di promuovere comportamenti attivi che aiutino l’individuo a raggiungere la propria meta anche attraverso la stimolazione dell’autoefficacia, dimensione che permette di creare una rappresentazione positiva di sé e sentirsi motivati al raggiungimento degli obiettivi (Bandura, 2005).

I consulenti che si occupano di progettazione professionale e vogliono lavorare secondo un’ottica inclusiva hanno il compito di stimolare nei giovani le risorse necessarie alla gestione della complessità del futuro (Santilli et. al., 2016); questo vale a maggior ragione per coloro che a causa delle loro vulnerabilità possono sperimentare insuccessi con conseguente sottostima delle loro abilità (Cornoldi, 2007). L’integrazione della persona con disabilità, infatti, si ottiene attraverso il riconoscimento dei suoi diritti, primo tra tutti quello al lavoro. In tale prospettiva risulta certamente un valido supporto quello che può fornire l’orientamento nell’individuazione di un percorso professionale.

Un’esperienza che tiene conto di tali premesse è quella che attualmente si sta svolgendo presso il Comune di Acireale, che coinvolge tra i vari partner anche “il Quadrivio” – centro di orientamento della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, l’Università degli Studi di Catania, l’Università Kore di Enna e gli Istituti Comprensivi di Acireale. Il progetto “S.I.R.I.O.” – Sistema Integrato di Rete per l’Inclusione e l’Orientamento, promosso dal Servizio di Psicologia Scolastica del suddetto Comune, ha dato, infatti, particolare rilevanza ad una specifica azione denominata “Orientamento per l’inclusione”; essa è volta ad analizzare i bisogni “speciali” di orientamento delle scuole di I grado e a ideare attività di orientamento in grado di supportare i ragazzi con disabilità a progettare il loro futuro. Per andare incontro alle esigenze degli studenti portatori di disabilità, all’interno del progetto S.I.R.I.O. sono state sviluppate differenti azioni con l’obiettivo generale di favorire la riduzione della dispersione scolastica e perseguire l’inclusività, valorizzando le differenze e promuovendo l’integrazione.

La prima fase del suddetto progetto è stata la costituzione di un Tavolo Tecnico Interscolastico con l’obiettivo di creare uno spazio di incontro e confronto “dedicato” alle disabilità, di cui fanno parte il Servizio di Psicologia Scolastica del Comune di Acireale, i Dirigenti scolastici degli Istituti di I e II grado, i docenti referenti per le disabilità e per l’orientamento degli Istituti comprensivi di Acireale, il Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’ASP di Catania, l’Università degli Studi di Catania, l’Università degli studi Kore di Enna e due psicologi esterni esperti in orientamento.

La prima attività realizzata a scuola è stata la mappatura degli alunni con disabilità delle classi seconde delle scuole secondarie di I grado di Acireale. Gli esperti hanno incontrato prima i docenti referenti per le disabilità degli Istituti coinvolti e i docenti di sostegno degli alunni e, successivamente, i genitori degli alunni stessi, con l’obiettivo di presentare l’opportunità di orientamento mirato offerta ai loro figli e acquisire il consenso necessario per avviare il percorso stesso.

In seguito, è stato presentato un report di restituzione della mappatura e sono state concordate specifiche azioni di orientamento per i singoli Istituti Scolastici; è stata prevista la realizzazione di incontri di gruppo all’interno delle classi in cui sono presenti alunni con disabilità. Per ciascun gruppo classe sono stati condotti 5 incontri di due ore; in una scuola, a causa della numerosità delle classi, le attività di laboratorio sono state alternate alla formazione degli insegnanti, i quali hanno realizzato in autonomia alcuni incontri.

Nello specifico, gli obiettivi che il percorso di orientamento ha perseguito sono:

  • migliorare la conoscenza di sé;
  • stimolare la progettualità futura riflettendo sulle proprie competenze, su quelle che servono per realizzare i propri obiettivi professionali e sul lavoro che si desidera svolgere;
  • ampliare la conoscenza del mondo professionale;
  • potenziare alcune delle dimensioni dell’orientamento, nello specifico: autoefficacia, ottimismo, speranza, coraggio e career adaptability;
  • ampliare l’idea dei concetti di lavoro e lavoro dignitoso.

All’interno delle varie fasi del percorso si è fatto uso di strumenti prevalentemente qualitativi. Tale scelta ritrova le sue motivazioni nel fatto che la letteratura (Goldman, 1990; Savickas et al., 2009; Soresi & Nota, 2010) suggerisce che in presenza di alunni con disabilità l’uso di strumenti qualitativi permette uno studio olistico dell’individuo attraverso un suo coinvolgimento attivo.

L’azione “Orientamento per l’inclusione” ha previsto una fase di valutazione del percorso i cui risultati sono stati presentati al XVIII Convegno Nazionale SIO – Il contributo dell’orientamento e del counseling all’Agenda 2030 che si è tenuto a Roma dal 21 al 23 giugno 2018 (Zammitti et al., 2018). Attraverso tale percorso, infatti, è stato possibile potenziare alcune tra le dimensioni sulle quali si è scelto di lavorare. Effetti positivi si sono evidenziati su autoefficacia, propensione a preoccuparsi in modo positivo del proprio futuro (concern) e ottimismo. Inoltre, le definizioni dei concetti di lavoro e di lavoro dignitoso risultano più ricche e articolate a seguito dell’intervento stesso.

Tali risultati si rivelano importanti alla luce del fatto che alcune ricerche (Creed, Muller, & Patton, 2003; Germeijs & Verschueren, 2007; Neuenschwander & Garrett, 2008) hanno dimostrato come gli adolescenti che hanno maggiori livelli di career adaptability (di cui fa parte la dimensione concern) presentano anche maggiori probabilità di successo nell’affrontare i compiti legati alla costruzione di carriera. Inoltre, l’ottimismo è una dimensione che risulta essere, in adolescenza, correlata con sentimenti positivi, minori livelli di depressione, di ansia e di comportamenti disadattivi (Ben-Zur, 2003; Chang & Sanna, 2003; Ey et al., 2005; Yarcheski et al, 2004). Anche l’autoefficacia esercita un’importante influenza sulle scelte professionali (Lent, Brown & Hackett, 1996; Bandura, 2005).

In conclusione, è possibile affermare che il progetto S.I.R.I.O. si può inserire all’interno delle buone pratiche per svolgere l’attività di orientamento anche con adolescenti che presentano disabilità, prevedendo l’uso di procedure qualitative e il coinvolgimento di tutti gli attori implicati nei processi educativi e di maturazione degli adolescenti, in particolare delle figure genitoriali le quali devono essere supportate nella co-costruzione del futuro dei propri figli (Ferrari et al., 2016).

 

 

Bibliografia:

Atkinson, R. C. (1973). La motivazione. Bologna: Il Mulino

Bandura, A. (2005). Adolescenti e autoefficacia. Trento: Erickson

Ben-Zur, H. (2003). Happy adolescents: The link between subjective well-being, internal resources, and parental factors. Journal of Youth and Adolescence, 32, 67–79

Chang, E. C., & Sanna, L. J. (2003). Optimism, accumulated life stress, and psychological and physical adjustment: Is it always adaptive to expect the best?. Journal of Social and Clinical Psychology, 22, 97– 115

Cornoldi, C. (2007), (a cura di). Difficoltà e disturbi di apprendimento. Bologna: Il Mulino

Creed, P. A., Muller, J., & Patton, W. (2003). Leaving high school: The influence and consequences for psychological well-being and career-related confidence. Journal of Adolescence, 26, 295-311

Ey, S., Hadley, W., Allen, N. D., Palmer, S., Klosky, J., Deptula, D., et al. (2005). A new measure of children’s optimism and pessimism: The youth life orientation test. Journal of Child Psychology and Psychiatry, 46, 548–558

Ferrari, L., Ginevra, M. C., Sgaramella T. M., Nota, L. & Soresi S. (2016), Lo sviluppo professionale delle future giovani generazioni; un esempio di intervento. In: Soresi, S., Nota, L. & Ginevra, M. C. (a cura di), Il counseling in Italia. Funzioni, criticità, prospettive e applicazioni, Cleup, Padova, 2016

Germeijs, V., & Verschueren, K. (2007). High school students’ career decision-making process: Consequences for choice implementation in higher education. Journal of Vocational Behavior, 70, 223-241

Goldman, L. (1990), Qualitative assessment. The Counseling Psychologist, 18, 205 – 213

Lent, R. W., Brown, S. D. & Hackett. G. (1996). Career Development fron a social cognitive perspective. In: S. D., Brown & L. Brooks (a cura di). Career. Choice and Development, Jossey-Bass, San Francisco, pp. 373-422

Neuenschwander, M. P., & Garrett, J. L. (2008). Causes and consequences of unexpected educational transitions in Switzerland. Journal of Social Issues, 64, 41-58

Santilli. S., Di Maggio, I., Ginevra, M. C., Soresi, S. Life design e orientamento per studenti con e senza difficoltà di apprendimento. In: Soresi, S., Nota, L., & Ginevra, M. C. (a cura di). Il counseling in Italia. Funzioni, criticità, prospettive e applicazioni. Padova. Cleup, 2016

Savickas, M. L, Nota, L., Rossier, J., Dauwalder, J-P., Duarte, M.E., Guichard, J., Van Esbroeck, R., & Van Vianen, A. E. M., (2009), Life designing: A paradigm for career construction in the 21st century, Journal of Vocational Behavior, 75(3), 239–250

Soresi, S., & Nota, L. (2011). L’orientamento in persone con difficoltà di apprendimento: il ruolo di alcuni processi cognitivi e non cognitivi. GIPO- Giornale Italiano di Psicologia dell’Orientamento, 12, 31-44

Soresi, S., & Nota, L., Alcune procedure qualitative per il career counselling. In: Nota L. & Soresi S. (a cura di), Sfide e nuovi orizzonti per l’orientamento. Metodologie e buone pratiche, Firenze, Giunti OS, 2010

Yarcheski. A., Mahon. N. E., Yarcheski, T. J., & Cannella. B. L. (2004). A meta-analysis of predictors of positive health practices. Journal of Nursing Scholarship, 36, 102-108

Zammitti A., Taibi T., Busà D., Seminara A. & Magnano P. (2018). L’orientamento per l’inclusione. L’esperienza del progetto “S.I.R.I.O.” per favorire la progettualità futura degli studenti di scuola secondaria di primo grado con disabilità, XVIII Convegno Nazionale SIO – Il contributo dell’orientamento e del counseling all’Agenda 2030, Roma, 21-23 Giugno 2018